Ormai è più il tempo che passiamo online che offline, i social network sono infatti diventati dei mondi virtuali che sempre più spesso sostituiscono il mondo reale. In questo momento utenti da ogni parte del mondo aggiornano il loro stato su Facebook, controllano i like su Instagram, condividono notizie su Twitter o pubblicano foto su Tik Tok.
Le statistiche sui social network per il 2020 confermano la crescente diffusione dei social media. Il più diffuso è Facebook con 2,7 miliardi di utenti, a seguire Youtube con 2 miliardi di utenti, Instagram con 1,15 miliardi di utenti e il nuovo Tik Tok con una crescita esponenziale nell’ultimo anno con 689 milioni di utenti (Digital 2020 di We Are Social con Hootsuite).
Una delle ragioni principali dell’utilizzo dei social network è quella del dare e ricevere feedback tramite like, il famoso pollice in su di Facebook o il cuore di Instagram. Numerosi sono gli studi che hanno sottolineato la forte influenza che il maggiore o minore numero di like ottenuto sui social esercita sul benessere psicologico dell’individuo.
Cosa rappresentano i “Like” e i “Mi Piace”?
Sono misure semplici, veloci e quantificabili di approvazione. I “Like” offrono l’opportunità di un confronto sociale chiaro e quantificabile, per determinare se un comportamento sociale riceve approvazione dai pari.
Il Like è un nuovo tipo di ricompensa di natura sociale. Ricercatori e antropologi hanno ipotizzato che la storia evolutiva del cervello dei primati e in particolare del cervello umano, sia direttamente connessa alla crescente importanza dell’interazione sociale e dell’appartenenza al gruppo. Questo significa che le caratteristiche del cervello umano, potrebbero essersi sviluppate in risposta a spinte evolutive che puntavano a relazioni sociali sempre più complesse.
In quest’ottica mettere un “Like” o un “Mi Piace”, rappresenterebbe un bisogno umano di base: la necessità di creare e favorire relazioni sociali.
Il Like è un concetto molto nuovo, ma rappresenta un bisogno umano antico. Cercare e ricevere feedback dagli altri può contribuire alla creazione di nuove relazioni sociali e al rafforzamento dei legami esistenti.
Effetto dei like sulle risposte neurali e comportamentali: gli studi
I risultati di alcune ricerche potrebbero aiutarci a comprendere il perché siamo sempre più social-dipendenti (oltre che fonino-dipendenti) e in che modo contrastare questo eccessivo coinvolgimento e i problemi che ne derivano.
Nel 2020, oltre quattro miliardi di persone hanno utilizzato giornalmente i social network anche per diverse ore, una tendenza in crescita rispetto all’anno precedente anche a causa di lockdown e restrizioni anti-covid che hanno impedito la normale socialità in presenza.
I dati che attualmente abbiamo dalla letteratura, dimostrano che l’approvazione tra pari (misurata in modo quantitativo attraverso i “Like” ricevuti su Instagram o su altri social), influenza in modo significativo la percezione delle immagini e il comportamento corrispondente a tali immagini. Gli adolescenti infatti sono più propensi a mettere il like a foto già ritenute popolari dai loro coetanei.
Dalla letteratura presente, sembra che ricevere molti “Like” alla propria foto su Instagram porti all’attivazione di alcune parti cerebrali. Queste zone corrispondono al circuito neurale della ricompensa che come sappiamo, è coinvolto nell’esperienza soggettiva del piacere. Si tratta del reward learning, in italiano apprendimento per ricompensa, lo stesso che fa sì che i topi in laboratorio imparino a eseguire le azioni che li premiano con un pezzettino di formaggio. Proprio come cavie, anche noi impostiamo il nostro comportamento online in base alla reazione dei nostri seguaci (e alla ricompensa, conteggiata in like, che riceviamo): più i nostri post vengono apprezzati, più condividiamo; meno consensi riceviamo, meno foto carichiamo.
Uno studio della ricercatrice Sherman (2016) hanno riscontrato che il numero di Like su Instagram (denominato da loro QSE, “approvazione sociale quantificabile”) e quindi la popolarità delle foto pubblicate. Gli autori hanno infatti dimostrato come gli adolescenti siano più propensi a mettere il like a foto già ritenute popolari dai loro coetanei, un effetto riscontrabile sia a livello cerebrale che visivo. Essi infatti tendono ad apprezzare maggiormente le immagini che avevano ricevuto più like da parte dei coetanei, anche quelle raffiguranti comportamenti a rischio.
In una recente ricerca pubblicata su Nature Communications, gli autori hanno analizzato oltre un milione di post pubblicati su Instagram e altri social da più di quattromila utenti. Ne è emerso un comportamento ricorrente, che gli esperti hanno associato al meccanismo psicologico conosciuto come reward learning: per confermare quanto rilevato dall’analisi dei post, i ricercatori hanno sottoposto alcuni volontari a un esperimento online, in cui ai partecipanti è stato chiesto di condividere a piacimento foto divertenti e meme per ricevere commenti e mi piace da altri utenti.
Il like, quindi, si presenta come un fortissimo strumento di integrazione sociale e anche i brand nella loro comunicazione devono tenerne in considerazione, veicolando messaggi positivi e socialmente utili. Cosa ci riserverà il futuro dei social delle relazioni social sarà tutto da scoprire.
Fonti:
- Sherman, L. E., Payton, A. A., Hernandez, L. M., Greenfield, P. M., & Dapretto, M. (2016). The power of the Like in adolescence: Effects of peer influence on neural and behavioral responses to social media. Psychological Science, 27(7), 1027–1035.
- Lindström, B., Bellander, M., Schultner, D.T. et al.A computational reward learning account of social media engagement. Nat Commun 12, 1311 (2021).