
Un recente studio pubblicato su Drug Topics ha lanciato un allarme: le neomamme con una storia di disturbi ipertensivi in gravidanza (HDP) hanno un rischio significativamente maggiore di interrompere precocemente l’allattamento al seno. La ricerca si conclude con un appello all’azione: sviluppare approcci personalizzati e mirati per supportare queste donne.
Ma come si trasforma questa esigenza in una realtà clinica scalabile, specialmente dopo le dimissioni? Il vero rischio si annida nel vuoto assistenziale tra le visite di controllo, quando la paziente è a casa. È qui che una tecnologia sanitaria intelligente e proattiva diventa cruciale.
In Qwince, la nostra missione è colmare questi gap costruendo ponti digitali basati su soluzioni testate nei contesti clinici più esigenti.
La nostra esperienza con il monitoraggio continuo
La nostra fiducia in questo approccio non è teorica, ma basata sull’esperienza. Da tempo collaboriamo con Biobeat, leader mondiale nei sensori medicali indossabili, per monitorare pazienti in scenari ad alta complessità. Abbiamo già integrato, con successo, le patch toraciche di Biobeat per il monitoraggio continuo di pazienti oncologici, con l’obiettivo di identificare i primi segni di cardiotossicità indotta dai trattamenti. In questo contesto, dove la tempestività è vitale, abbiamo imparato a gestire un flusso costante di dati clinici ad alta qualità e fedeltà per trasformarli in interventi tempestivi e rilevanti.
Potremmo applicare questa stessa, robusta metodologia di monitoraggio continuo per proteggere un’altra popolazione vulnerabile: le neomamme a rischio di complicanze ipertensive.
Il modello è lo stesso, potente e non invasivo. La paziente indossa un discreto patch toracico Biobeat (approvato FDA) che rileva in modo continuo e senza bracciale la pressione sanguigna, la saturazione, la frequenza cardiaca e altri parametri vitali. Mentre la mamma si prende cura del suo bambino, un flusso di dati di qualità (livello ospedaliero) viene trasmesso in sicurezza alla nostra piattaforma ConCura, fornendo al team clinico una visione completa che nessuna misurazione sporadica potrebbe mai offrire.
Raccogliere dati da un sensore avanzato è solo metà del lavoro. Il vero valore si crea quando questi dati innescano azioni intelligenti e tempestive. È qui che il servizio ConCura e il nostro sistema operativo adam.os agisce come il cervello dell’operazione:
-
- Contestualizzazione e analisi: adam.os riceve il ricco flusso di dati da Biobeat – dati che siamo già esperti nel gestire – e li contestualizza con la storia clinica della paziente.
- Alert predittivi: algoritmi di IA, affinati dalla nostra esperienza, analizzano i pattern. Invece di un semplice allarme, il sistema può identificare tendenze preoccupanti, segnalando un rischio prima che diventi un’emergenza.
- Workflow clinici automatizzati: un alert validato non è solo una notifica. adam.os può orchestrare il passo successivo: inviare un messaggio sicuro all’ostetrica di riferimento, mettere la paziente in priorità per un teleconsulto, e registrare l’evento nella sua cartella clinica, chiudendo il cerchio tra il dato e l’azione.
Non è fantascienza
La salute post-parto richiede lo stesso livello di serietà e proattività della gestione oncologica. Combinando la potenza di sensori medicali avanzati, la cui efficacia abbiamo già testato sul campo, con una piattaforma di orchestrazione intelligente come adam.os, possiamo finalmente offrire a queste neomamme il supporto continuo e personalizzato che la ricerca invoca.
Non stiamo proponendo un esperimento, ma l’applicazione di un modello di cura digitale già validato, per costruire una rete di sicurezza che protegge la madre e le permette di dedicarsi con serenità al suo bambino.
Fonti:
https://www.drugtopics.com/view/high-blood-pressure-in-pregnancy-reduces-breastfeeding-success
Partner: Biobeat (https://www.bio-beat.com/)
